Di cosa parleremo
- L’educazione precoce che previene il bullismo
- Il ruolo della scuola e la collaborazione con le famiglie
- Strategie e strumenti per l’intervento
- Qual è il momento migliore per avviare una attività sul bullismo
- 5 proposte per attività in classe o nei gruppi aggregazionali
Il bullismo è un fenomeno complesso che va oltre la semplice aggressione fisica o verbale. Nel nostro panorama sociale, il bullismo si diffonde tra fasce d’età sempre più giovani, lasciando ferite emotive e psicologiche profonde. Le conseguenze più evidenti, come ansia, depressione e isolamento sociale, e le conseguenze che si manifestano in maniera meno evidente, magari anche molto tempo dopo. Per questo l’educazione precoce che previene il bullismo è uno strumento efficace, soprattutto se viene attivato educando i bambini fin da piccoli.
Formare i bambini sin dalle prime fasi dello sviluppo su come riconoscere, affrontare e gestire le emozioni legate al bullismo è cruciale per prevenire il perpetuarsi di comportamenti dannosi e per fornire sostegno alle vittime. Creare un ambiente educativo che promuova l’empatia, la tolleranza e il rispetto reciproco permette di contrastare efficacemente il bullismo e proteggere il benessere emotivo, soprattutto dei giovani.
Intervenire sui meccanismi emotivi legati al bullismo, in tutti gli ambiti coinvolti, permette anche di promuovere la gestione costruttiva dei conflitti, creare una cultura dell’inclusività, costruire un ambiente sicuro.
Approccio Educativo Proattivo alla Salute Mentale dei Giovani
L’approccio educativo proattivo alla salute mentale dei più piccoli è fondamentale nella prevenzione e gestione del bullismo. Insegnare a riconoscere, comprendere e gestire le proprie risposte emotive di fronte allo stress e alle situazioni di conflitto è indispensabile per favorire il benessere psicologico a lungo termine. Investire in programmi educativi che promuovano la gestione costruttiva dei conflitti non solo fornisce ai piccoli gli strumenti per affrontare il bullismo in modo efficace, ma contribuisce anche a creare una cultura basata sul rispetto reciproco e sulla tolleranza. Questo tipo di approccio permette di gestire le conseguenze negative del bullismo e prepara anche ad affrontare sfide emotive e relazionali in modo sano e costruttivo.
L’educazione precoce che previene il bullismo, focalizzata sulla gestione delle risposte emotive e sulla promozione della gestione costruttiva dei conflitti, è uno strumento fondamentale perché contribuisce anche a creare una maggiore empatia, una consapevolezza inclusiva e rispettosa delle unicità di ciascuno.
Il ruolo della scuola
In questo, le scuole svolgono un ruolo cruciale. Creare un ambiente scolastico sicuro, inclusivo e rispettoso è fondamentale per prevenire e contrastare il bullismo in molte sue manifestazioni. Progetti educativi mirati, politiche anti-bullismo chiare e interventi tempestivi sono essenziali per promuovere una cultura scolastica basata sul rispetto reciproco e sulla tolleranza.
Nella scuola delle conoscenze e delle competenze, veicolare contenuti teorici in maniera noiosa e cattedratica non è certamente efficace (lo è mai stato?) perché insegnare l’importanza del rispetto, della tolleranza e dell’empatia promuove comportamenti positivi che sono cruciali per prevenire e contrastare questo fenomeno. In questo, la sensibilizzazione e la collaborazione con le famiglie è indispensabile perché l’efficacia dei progetti realizzati a scuola sia sostenuta ed amplificata dalla coincidenza con i contenuti condivisi nel tempo extra scolastico.
Questa collaborazione tra agenzie educative, con il coinvolgimento attivo delle scuole e delle famiglie nella sensibilizzazione contro il bullismo, è fondamentale sia per creare un ambiente educativo sicuro, inclusivo e rispettoso, sia per costruire fondamenta salde sulle quali crescerà la consapevolezza dell’individuo. Promuovere una cultura scolastica basata sul rispetto reciproco e sulla tolleranza non solo protegge i bambini dalle conseguenze negative del bullismo ma li prepara anche a diventare cittadini consapevoli e attivi. Investire nelle scuole primarie come luoghi di formazione non solo accademica ma anche sociale ed emotiva è un passo cruciale verso la creazione di una società più equa e accogliente.
Le strategie di intervento contro il bullismo nelle scuola
I bambini in età di scuola vittime di bullismo spesso si sentono spaventati, soli e impotenti. Possono non avere strumenti adeguati, emotivi e talvolta anche verbali, per comunicare il proprio disagio.
Vediamo insieme alcune attività che possono essere realizzate nelle classi e nei gruppi aggregazionali, a partire dalla scuola materna fino alla scuola secondaria di primo grado.
Prima di iniziare
Come abbiamo visto, la coerenza tra agenzie educative è fondamentale, quindi prima di avviare qualsiasi attività di prevenzione, sensibilizzazione o intervento mirato sul bullismo è sempre utile condividere il progetto e gli obiettivi con i genitori, per amplificare quanto più possibile l’efficacia dell’intervento. Spesso i genitori, soprattutto dei più piccoli, non hanno piena consapevolezza di quanti siano i modi in cui si può manifestare il bullismo.
È anche fondamentale avere il supporto di psicologi, in grado di fornire gli strumenti adeguati per la realizzazione delle attività, di interpretare i risultati ottenuti e di gestire le conseguenze emotive e relazionali.
Come scegliere una attività
Esistono molti giochi e attività diversi che possono essere adottati, quindi è importante selezionare quello adatto per la classe o per il gruppo.
Prima di tutto occorre considerare l’età e il livello di maturità dei partecipanti per assicurarci che l’attività sia appropriata ed efficace. Ancora più importante è considerare quali obiettivi vogliamo raggiungere: sensibilizzare, avviare una discussione, insegnare ai bambini come affrontare bullismo o creare le condizioni perché emerga un fenomeno sommerso: considerando questi criteri otterremo la massima efficacia dal nostro intervento.
Quando avviare l’attività: prima, durante o dopo un episodio di bullismo?
Non esiste una risposta assoluta, tuttavia l’educazione precoce offre così tanti vantaggi e supporta a tal punto la formazione dell’individuo che vogliamo suggerire di iniziare quanto prima, con la giusta attività adatta ad ogni fascia di età. I giochi offrono un modo divertente per conoscere il bullismo e le sue conseguenze. Offrono anche l’opportunità di praticare l’empatia e le capacità comunicative. Se utilizzati prima che si verifichi un incidente, possono aiutare a identificare comportamenti ed atteggiamenti che possono essere corretti. Se si sono già verificati fenomeni di bullismo, possono fornire strumenti e strategie di affronto. Dopo che si sono verificati degli episodi, possono aiutare a ricostruire i rapporti nel gruppo. In ogni caso, i giochi e le attività mirate sono strumenti molto utili per la formazione all’incisività ed al rispetto.
5 proposte per attività in classe o nei gruppi
Proponiamo 5 attività che possono essere eseguite in classe o neo gruppi aggregazionali: sono un buon modo per attivare l’educazione precoce che previene il bullismo. Ricordiamo, però, che devono essere svolte sempre sotto la costante supervisione degli adulti, non in autonomia e senza una guida. I giochi ed i progetti sono strumenti per la sensibilizzazione dei bambini: agli adulti spetta sempre il compito di monitorare e cogliere tutti i possibili segnali di disagio.
“Indovina chi?”
L’adulto individua uno tra i bambini e ne scrive il nome su un foglietto, senza mostrarlo. A turno i bambini dovranno porre delle domande che permettano di riconoscere la persona: alle domande l’adulto potrà rispondere solo con “Sì” o “No”.
È importante ricordare che le domande dovranno essere sempre rispettose e attente alla sensibilità del bambino da indovinare: in questo aiuta il fatto che il soggetto da indovinare potrebbe essere proprio chi sta formulando la domanda.
Al termine del gioco si può verbalizzare come tutte le caratteristiche utilizzate per individuare il soggetto ci rendano tutti diversi e, allo stesso tempo, tutti ugualmente interessanti.
Somiglianze e differenze nei grafici
Aiutiamo i bambini a riconoscere e accettare ciò che rende belle le nostre differenze utilizzando alcune abilità matematiche magari già in programma.
Raccogliamo dati sulle caratteristiche fisiche e non fisiche dei nostri studenti (indossa gli occhiali, porta un apparecchio ai denti, ama lo sport, suona uno strumento, sa cucinare…). Riportiamo questi dati in una tabella ed aiutiamo i bambini ad osservare come le persone che costituiscono il nostro gruppo siano ricche di molti aspetti interessanti.
Immagina di essere qualcun altro
Usiamo il gioco di finzione per insegnare l’empatia. Proponiamo ai bambini di fingere di essere una figura che stimano o amano (una persona di famiglia, un insegnante, un compagno o anche il proprio animale domestico) e diamo qualche minuto di tempo in cui il bambino descriva tutte le caratteristiche positive che riconosce al personaggio che sta interpretando. Questa attività permette di esplorare i cuori e le menti degli altri, aiutando a vedere le persone da prospettive diverse.
Attacca la coda all’asino
Lo scopo di questo gioco è di aiutare ad identificare i comportamenti associati alle azioni di bullismo.
Bisogna stampare il modello di un asino e ritagliare delle code in cartoncino. Se i bambini sono autonomi nella scrittura, possono produrre le code di cartoncino riportando comportamenti negativi come “insultare”, “spingere” o “allontanare dal gruppo”. Se i bambini non sanno scrivere, prepareremo delle stampe che rappresentano comportamenti aggressivi o violenti. Ogni giocatore a turno verrà bendato e verrà invitato ad attaccare la coda all’asino dispettoso. Questo gioco sensibilizza i bambini a riconoscere comportamenti che possono essere individuati come bullismo.
Il cuore di carta
L’ultima proposta è probabilmente quella di maggior impatto emotivo.
Distribuiamo un cuore di carta ad ogni partecipante e chiediamo di scrivere il proprio nome, immaginandolo come il proprio cuore. Quindi chiediamo di trasmettere il proprio cuore a un altro partecipante affinché lo ami e se ne prenda cura come se fosse il proprio. Dopo qualche momento, chiediamo a tutti di dire cose cattive e offensive al cuore che hanno ricevuto (questo di solito produce molte risate). Poi chiediamo di , accartocciarlo e calpestarlo.
Chiediamo di raccogliere il cuore accartocciato e di farlo ritornare liscio e pulito. Ora chiediamo di restituire il cuore al proprietario, se possibile chiedendo scusa per come è stato trattato il cuore. Invitiamo ad esaminare e sollevare il proprio cuore accartocciato e chiediamo di descrivere come appare. È ancora bello come prima?
Ai più grandi possiamo domandare cosa provino per la persona che non si è presa cura del loro cuore.
Questa attività aiuta a prendere consapevolezza di come, ogni volta che una persona è prepotente verbalmente o fisicamente con qualcuno, aggiunge un’altra piega al suo cuore. Anche dopo essersi scusati, non è possibile appianare tutte le rughe che sono state create nel cuore. Pur se col tempo le rughe della carta possano diventare meno visibili, il cuore di quella persona non sarà più lo stesso. In questo modo proponiamo efficacemente la responsabilità, l’empatia e l’importanza della gentilezza.
L’educazione precoce che previene il bullismo: contattaci per creare un percorso insieme, per dialogare o per confrontarci sulle tue esigenze.